Discovering some of Italy’s hidden jewels

| Fri, 03/24/2006 - 05:10

Spring is well and truly here and Stefano Rossino introduces us to one of the most important cultural heritage and preservation groups of Italy - FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano). To celebrate the coming of Spring they are organising a series of visits to restored historical buildings that are usually closed to the public. As the article is in Italian (albeit with some handy translations of key phrases at the bottom a dictionary may well come in handy!

E’ ormai fuori discussione(1): la primavera(2) sta arrivando. Nonostante le ultime piogge, qualche nevicata e il vento freddo che soffia durante la mattina e la sera, gli alberi sono già carichi di grosse gemme(3) sul punto di esplodere, le mimose sono già in fiore, e anche i peschi e i mandorli(4) hanno colorato i loro rami con i caratteristici fiori rosa e bianchi.
A breve, anche il glicine(5) incornicerà i giardini e i terrazzi con le sue affascinanti composizioni. E intanto l’aria profuma di primavera, di nuovo, di dolce.

Basta scendere per strada e respirare forte per sentire il caratteristico odore della nuova stagione. Ed è in questo clima perfetto che il FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano(6), ha deciso di celebrare la quattordicesima giornata FAI di Primavera i prossimi 25 e 26 marzo, una manifestazione unica che, come ormai è tradizione, trasforma il paese in un immenso teatro aperto a tutti. Un teatro con centinaia di palcoscenici sparsi in ogni parte d’Italia, dove si rappresenta la bellezza, soprattutto quella inattesa e sconosciuta. Perché durante la giornata del FAI è possibile non solo visitare gratuitamente il patrimonio artistico italiano, ma anche i siti, le ville e le opere che normalmente sono chiuse al pubblico.

E’ un momento importante, per il paese, anche per prendere contatto(7) con la propria storia e rendersi conto della fortuna che si ha a vivere in un Bel Paese. Anche questa edizione della Giornata FAI di Primavera, che si avvale(8) dello straordinario impegno sociale e civile di 6.000 volontari oltre al lavoro, anch’esso volontario, delle 97 Delegazioni FAI sparse su tutto il territorio italiano, consolida la sua caratteristica di happening che coinvolge tutta l’Italia, proponendo incontri sorprendenti nelle grandi città e nei centri più piccoli e sperduti del territorio, a dimostrazione di una ricchezza pressoché infinita del patrimonio artistico italiano. Si tratta di giardini, palazzi, chiese, monumenti, edifici commerciali e industriali, alcuni dei quali sono ormai familiari come sfondo degli itinerari quotidiani, ma di cui non si sospettano le ricchezze nascoste.
Saranno altresì aperte biblioteche storiche, case di intellettuali, tra le quali quella di Primo Levi, personaggio di grandissima attualità nel panorama culturale contemporaneo, e molto altro ancora.

L’appuntamento del FAI è gratuito perché, come recita lo slogan, il patrimonio artistico dell’Italia appartiene a tutti gli italiani. Da anni, inoltre, il FAI è diventato garante(9) del restauro e del recupero di opere spesso dimenticate e abbandonate all’incuria. Quest’anno, però, il FAI chiede ai visitatori di diventare mecenati delle proprie arti con la donazione di un euro. Con un piccolo gesto è possibile prendere parte(10) alla salvaguardia del patrimonio artistico del paese.

Un’iniziativa sicuramente condivisibile(11), quella del FAI, che però è indice(12) dello stato di grande difficoltà in cui versa la cara vecchia Italia. Oltre a dover pagare di tasca propria il mantenimento dei monumenti - ufficio che attenderebbe allo stato, che dovrebbe fare del turismo, e quindi della conservazione del patrimonio artistico, il primo punto del proprio programma - i cittadini sono chiamati, quest’anno a salvaguardare anche la ricerca, attraverso la donazione del cinque per mille(13) della dichiarazione dei redditi.

A differenza dell’otto per mille, donazione obbligatoria a fini religiosi, il cinque per mille è facoltativo(14), ed è nato dall’esigenza di sostenere la ricerca universitaria. Lo stato pessimo della ricerca e l’esiguità dei fondi destinati a tale fine sono sotto gli occhi di tutti da anni. Non a caso i migliori ricercatori italiani lasciano il paese alla ricerca di un’università straniera in cui lavorare, portando via il loro patrimonio cognitivo e tutti gli eventuali profitti relativi alla ricerca. Ma a questo e ad altri problemi il governo non si è mai dedicato, dato che nelle scorse finanziarie, la percentuale di fondi dedicata alla ricerca era una delle più basse in Europa.

Vessati di tasse e imposte, tra cui la famigerata IRAP per il mantenimento della sanità pubblica, patata bollente(15) degli ultimi dibattiti pre elettorali, gli italiani iniziano a chiedersi quale sia la destinazione di tutto il rimanente ammontare delle tasse pagate. A questo si aggiunge che, tanto per cambiare, a causa di una normativa dalle maglie troppo larghe, sono numerose le associazioni che possono beneficiare del cinque per mille. Non più solo gli istituti per la ricerca e le università, ma anche associazioni religiose (tanto per cambiare), circoli e associazioni amatoriali e sportive e così via. Il dubbio rimane sempre tra incompetenza e cattiva fede (e non si sa davvero quale sarebbe meglio).

Negli anni ’50, Ignazio Silone scriveva che non erano molti gli italiani convinti che rubare allo stato fosse disonorevole. Se lo stato “rubava” a te con le tasse, era giusto che tu te le riprendessi in qualche modo. Così, in tanti anni, l’unica strategia adottata dai vari governi per combattere il problema dell’evasione è stata alzare le tasse, per recuperare qualche soldo in più. Eppure, i soldi non bastano mai, gli sprechi aumentano, molti evadono, tanti ci provano e a pagare per i beni artistici, ricerca e sanità sono sempre quei pochi che sborsano regolarmente allo stato tutto il dovuto quando è l’ora di pagare le tasse. Chi ha già lo spirito civico lo coltiva, chi è senza, sta bene così.

Click here to visit FAI's website and click here for a list of FAI events this weekend around Italy.

(1) E’ fuori discussione: there’s no question about it.
(2) primavera: spring
(3) gemme: buds
(4) peschi e mandorli: peaches trees and almond trees
(5) glicine: wistaria
(6) FAI: Italian Environment Fund
(7) prendere contatto: to get in touch
(8) avvalersi: to make use of
(9) garante: guarantor
(10) prendere parte: take part
(11) condivisibile: when something is “condivisibile” then you think it’s right and should be supported by a wide range of people
(12) indice: normally it means index finger, but here it means sign
(13) cinque per mille: five per thousand
(14) facoltativo: optional
(15) patata bollente, literally means boiling potato, but it means a urgent problem that you have to face as soon as possible, and nobody wants to deal with!

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