The end of September signals the true start of Autumn here in Italy - everyone is definitively back from their holidays and the normal cycle of life after summer starts again. Stefano Rossini, our resident analyst of Italian life, explains how the true beauty of autumn lies not in the return to schools and work, but by the change in nature - olives, grapes, chestnuts, mushrooms and - the seasonal star of them all - truffles!
Tutto ad un tratto ci si accorge che le giornate sfumano(1) più velocemente, che alle otto della sera le ombre sono lunghe, e che il sole di mezzogiorno non è cattivo come quello di pochi giorni prima. Anche quest’anno è successo. E’ arrivato l’autunno. Inaspettato, come sempre. Le lunghe giornate di vacanza, le città semi-deserte, gli spettacoli serali e le lunghe notti a mangiare all’aperto o a girovagare(2) per le città sono solo un ricordo.
La fine di settembre è sempre un momento particolare in Italia, per una concorrenza di motivi. Innanzi tutto, riprende il ciclo normale degli avvenimenti. L’estate, in parte, ha sempre un sapore irreale, distaccato, con la chiusura delle grandi fabbriche e di molti servizi. Poi, lentamente, tutto torna al ritmo di sempre: i lavori, i palinsesti televisivi, gli sport e le attività .
Nel contempo, anche il clima si addolcisce. Le giornate si accorciano, è vero, ma la diminuzione di temperatura permette di prendere un po’ di respiro dalla canicola. I paesaggi sembrano quasi sospesi in un’atmosfera misteriosa e suggestiva, con le prime foschie che velano gli alberi ormai ingialliti e le colline rasate che hanno visto crescere il grano e i girasole(3).
Ma la vera bellezza dell’autunno non sta nella ripresa delle attività scolastiche o lavorative, oppure nel rientro nella quotidianità , ma nell’esplosione della natura e dei suoi frutti. Innanzi tutto, settembre e ottobre sono i mesi della vendemmia(4). Ovunque, per i filari(5) e le vigne, è tutto un viavai di persone chine che tagliano, raccolgono, caricano ceste su trattori e portano l’uva a spremere. Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Abruzzo, Puglia: per tutta la penisola erompono i profumi stretti nei chicchi. E’ un’esplosione di Chianti, Sangiovese, Brunello, Barolo, Lambrusco, Montepulciano. Con un piccolo sforzo di memoria, già si possono immaginare nei bicchieri.
Le grandi botti(6) si riempiono, le cantine sono invase dall’odore fresco e un po’ pungente del mosto e dell’uva appena spremuta. Borghi e paesi di campagna danno vita a feste in cui si beve il vino novello(7) assaporando i prodotti tipici.
Altro grande protagonista dell’autunno sono i funghi(8) e i tartufi(9). Soprattutto i boschi dell’Appennino centrale fino al Piemonte a nord e all’Umbria nel centro Italia, vengono percorsi da cercatori di funghi e tartufi in tutte le direzioni, alla ricerca del porcino(10) più grosso o del tartufo da primato. Sono sapori forti, decisi che raccontano di una terra che sa di piogge e humus. Prodotti che si sposano con le paste, i risotti e le carni in un’infinità di ricette. Ma sono, soprattutto, sapori di una cucina che una volta era povera e si arrangiava e oggi invece è gourmet ricercatissimo.
Come ad esempio le castagne o i marroni(11). Fino alla prima metà del novecento erano l’unico alimento capace di sfamare intere comunità che non avevano altro. Oggi invece sono protagoniste di sagre e feste, e nessuno perderebbe l’occasione di sentirle scoppiettare sul fuoco mentre arrostiscono.
Ma il palcoscenico settembrino accoglie anche mele cotogne(12), pere fiasche(13), melegrane(14), fichi(15), nocciole(16), noci(17), uva da tavola e olive, in un susseguirsi di sapori dolci e densi, carichi del sole dell’estate.
Accade un paradosso strano, in autunno(18). Mentre torna la voglia di sedersi a tavola, attendendo che il fuoco basso scaldi pentoloni carichi di profumi, la vita riprende i suoi ritmi. Il paese sembra risvegliarsi dal torpore estivo(19) nel momento in cui la natura, invece, è vittima di una vaga sonnolenza e l’aria si fa profumata e in qualche modo lontana.
Finito il trambusto dell’estate, ma prima di finire presi nel rutilante inverno lavorativo, l’autunno è una stagione sospesa, in cui il Belpaese si mostra intimamente in tutti i suoi colori, pronto a farsi conoscere da ospiti casuali o frequentatori abituali.
(1) sfumare: to shade
(2) girovagare: to roam about
(3) girasole: sunflower
(4) vendemmia: grape-harvest, vintage. September and October are the grape-harvest months.
(5) filare: filare refers to a single row of vine.
(6) botte: cask
(7) vino novell: the vino novello is a wine bottled and sold as quickly as one month after harvest, following a specific vitification process.
(8) funghi: mushrooms
(9) tartufo: truffle
(10) porcino: boletus mushroom.
(11) castagne: chestnuts
(12) mela cotogna: quince apple
(13) pera fiasc: pear “fiasca†is a different and typical variety of pear. It’s so-called because of its shape.
(14) melagrana: pomegranate
(15) fichi: figs
(16) nocciole: hazel-nuts
(17) noci: walnuts
(18) accade un paradosso strano in autunno: A strange paradox happens during Autumn
(19) Il paese sembra risvegliarsi dal torpore estivo: the country seems to wake up again from summer drowsiness.